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STORIE

Il microcredito contrasta la desertificazione.

Micreohub 25 Luglio 2023


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Avviare e potenziare una impresa nei comuni a rischio desertificazione non è facile, ma è possibile. Lo dimostra la storia di Mariapaola Leone che ha ampliato il market di cui è titolare a Sab Benedetto Ullano, comune arbereshe di circa 2mila abitanti beneficiario dei fondi per le aree marginali. Il coraggio, unito al supporto tecnico, l’ha premiata.

inaugurazione della macelleria di Mariapaola Leone

Il microcredito contrasta la desertificazione e lo spopolamento.

Il microcredito contrasta efficacemente la desertificazione quando diventa moltiplicatore di misure dedicate, come nel caso del Fondo di sostegno alle aree marginali.

San Benedetto Ullano è un comune arbereshe di circa 2mila abitanti classificato tra quelli a rischio desertificazione. Molti, soprattutto giovani, non trovando opportunità di lavoro se ne vanno e chi resta rimane anche con una offerta di servizi ridotta.
C’è però chi ha la capacità di cogliere il rovescio della medaglia e avviare proprio qui nuove attività in grado di rispondere alla domanda del mercato locale e di intercettare le opportunità rivolte alle aree marginali del Paese.
Questa è la storia di Mariapaola Leone, titolare di un piccolo market. MicreoHub l’ha incontrata allo sportello per gli imprenditori locali avviato in sede istituzionale per diffondere informazioni sul fondo per le aree marginali. Mariapaola ha colto l’opportunità: ha acceso un prestito con il fondo di garanzia pubblica per le micro imprese e lo ha remunerato partecipando al bando. Ha ricevuto un rimborso al 100%. Oggi il suo market include una macelleria: il padre era già del mestiere e noto per la costante ricerca di carni di qualità. Ora le vende a San Bendetto Ullano con un doppio impatto: sulla vita imprenditoriale di Mariapaola, oggi più solida, e sulla capacità di contrastare la desertificazione del piccolo centro.

Il fattore tecnico: microfinanza + fondo aree marginali.

Nella storia di Mariapaola sono diversi i fattori che hanno contributo alla buona riuscita dell’iniziativa imprenditoriale. Il primo è anche il meno scontato, persino controintuitivo e riguarda le opportunità aperte nelle aree marginali del Paese. Quelle da cui molti scappano.

Il Fondo per di sostegno alle aree marginali favorisce lo sviluppo economico dei comuni colpiti dallo spopolamento dove è rilevante la carenza di servizi materiali e immateriali alle persone. Investire qui è, però, possibile usufruendo dei contributi dedicati. Grazie allo sportello di orientamento aperto in sede istituzionale tanti piccoli imprenditori emergenti hanno raccolto informazioni ma la maggior parte ha desistito. Mariapaola no: ha acceso un prestito ricorrendo alla garanzia pubblica per le microimprese, ha partecipato al bando per accedere al Fondo e ha ottenuto il rimborso al 100%.

Il fattore tecnico, un mix di microfinanza e finanza agevolata per il contrasto alla desertificazione, ha funzionato. Ma non è stato il solo.

Il fattore economico: la domanda di mercato.

Il secondo fattore rilevante nella vicenda del piccolo market è di natura economica e riguarda la capacità di leggere una domanda di mercato aperta.

L’ascolto dei bisogni è fondamentale anche quando la platea di chi li esprime è ridotta. Inserirsi in uno spazio chiaro, rispondere a una domanda precisa, immaginare clienti potenziali specifici vuol dire evitare di competere in un bacino piccolo e conquistare in partenza una fetta di mercato.

A San Benedetto Ullano una macelleria non c’era. Mariapaola ha capito che avviarla avrebbe potenziato la sua offerta rendendo il market unico nel settore. Senza competitor seppur in un bacino ristretto – ma sufficiente.

Il fattore umano: il coraggio personale.

Il fattore umano non è meno rilevanti degli altri. Riguarda una soft skill ma incide tanto quanto le competenze tecniche ed economiche.

Tanti altri piccoli imprenditori emergenti hanno rinunciato in partenza e non hanno colto l’opportunità del Fondo. Mariapaola ha deciso di farlo: ha avuto paura, è fisiologica, ma ha proseguito lungo una strada solida con il supporto di una squadra composta dal Comune e dallo staff di MicreoHub. Ha capito di non essere sola e ha mostrato caparbietà. Lo diciamo spesso a chi ci chiama: la tecnica non basta, per fare impresa è necessario adottare una mentalità volta allo sviluppo, alla crescita, alla capacità di affrontare i rischi.

La II e la III annualità del Fondo aree marginali.

La storia di Mariapaola è esemplare e può ispirare altri piccoli imprenditori emergenti in vista della II e III annualità del Fondo aree marginali – in questo blog continueremo a darne notizia.

Non solo: la sua vicenda è è preziosa per raccontare cosa facciamo. Sviluppiamo piccole imprese a partire da una idea.

Il metodo che proponiamo si basa sull’ascolto strategico con una intervista strutturata che permette agli aspiranti piccoli imprenditori un vero esame di coscienza progettuale. L’idea è valida? Quali rischi presenta? Quali opportunità? In che modo posso sviluppare attitudine all’impresa e rafforzare le qualità professionali necessarie?

Sviluppiamo imprese perché il nostro impegno è alzare saracinesche e aprire portoni. Vogliamo però farlo solo quando le idee sono solide, passate al vaglio, concrete. Anche questo è compito del tutor: non dare false speranze e lavorare per creare economie resistenti.

Se anche tu hai un’idea da testare, siamo qui. 

Siamo liete di ascoltarti.

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