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Non solo borghi: capitali di restanza

Micreohub 17 Novembre 2024


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La seconda giornata del Piccolo Festival della Microfinanza 2024 è stata dedicata al racconto delle possibili capitali di restanza: quei comuni, spesso situati nelle aree interne e di dimensioni ridotte, che riescono a contrastare lo spopolamento progressivo grazie a un mix di interventi di natura amministrativa, investimenti e diffusione delle misure di finanza agevolata e microcredito. Come trasformarli da casi isolati a un network in grado di fare sistema? Hanno risposto alla domanda i relatori del panel conclusivo. 

 

I relatori del panel Capitali di Restanza

 

 

BELMONTE CALABRO (CS) – Capitali di restanza. È questo il titolo del talk conclusivo del Piccolo Festival della Microfinanza che ha animato il borgo di Belmonte Calabro per due giorni chiamando a raccolta voci nazionali e regionali sul tema dell’economia dell’inimitabile e di come questa possa essere supportata grazie alle misure di accesso al credito. A tracciare un filo rosso tra le due giornate Emma Evangelista, direttore della rivista dell’Ente Nazionale per il Microcredito “Microfinamnza” che ha inaugurato il dibattito con un focus sulla finanza d’impatto e gli effetti che può produrre nella trasformazione dei borghi. “Pensare oltre i limiti. Ecco il senso del Piccolo Festival la cui terza edizione si conclude oggi, con una promessa: continuare a portare nei piccoli paesi voci di peso nazionale per immaginare strategie non standard di sviluppo – ha sottolineato la portavoce Katia Stancato – lo spopolamento è un fenomeno progressivo e in atto. Non basta una discussione per fermarlo, ne siamo consapevoli. Ma crediamo nel potere ispiratore della narrazione e della diffusione degli strumenti di microfinanza. Per questo continueremo ad esserci e a fare comunità”.

Katia Stancato moderatrice del panel

.Una capitale di restanza è San Benedetto Ullano. La sindaca Rosalia Amalia Capperelli si è inventata le “porte narranti” con l’intento di tutelare e promuovere, attraverso l’arte, il proprio patrimonio identitario, salvaguardare il centro storico e contribuire allo sviluppo turistico del borgo attraverso un progetto di marketing territoriale. “San Benedetto Ullano è una comunità arbreshe, siamo molto vicini a Cosenza e tanti ragazzi vanno a vivere a Montalto o nel capoluogo di provincia. Oggi siamo 1385 abitanti; in dieci anni sono andate via 200 persone. Per rendere il paese più attrattivo ci siamo inventati le porte narranti, porte intese come apertura verso il futuro e storie che si raccontano. Su ogni portone è rappresentato un episodio della nostra storia grazie alla creatività degli artisti che vivono il borgo tre giorni ogni anno”. Complice l’influsso positivo delle porte narranti, un’altra porta è stata aperta: quella di un supermercato. Per la sindaca, una speranza in un paese che rischia l’abbandono. 

 

La sindaca Rosaria Capparelli racconta l’iniziativa “Le Porte Narranti”

È un’amministratrice che osa anche Maria Fedele, assessore comunale alla Cultura di Taurianova diventata nel 2024 Capitale italiana del libro. Voleva solo aprire la biblioteca della sua città e per farlo ha candidato il suo paese di 15mila abitanti, al centro della Piana di Gioia Tauro, a capitale del libro. Un sogno diventato realtà e una biblioteca aperta in due mesi.“C’era una narrazione negativa della città, quindi era necessaria una spinta notevole per cambiarla”.
Per il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Iacucci lo spopolamento viene da lontano. “Non è stato un terremoto, è avvenuto negli anni, ma non vedo nessuna risposta da parte delle istituzioni nazionali di voler aggredire questo fenomeno che necessita di un intervento più largo, massiccio. In consiglio regionale abbiamo raccolto le firme per dedicare un ordine del giorno esclusivamente alle aree interne.

 

L’assessore Maria Fedele comune di Taurianova

Al tavolo dei relatori Gianmarco Guazzo, community management e comunicazione Progetto “A scuola di OpenCoesione“. Open Coesione è l’iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia. Sul portale sono navigabili dati su risorse programmate e spese. “Tramite il sito è possibile leggere dati relativi a oltre 2 milioni di progetti finanziati dalle politiche di coesione. Noi raccontiamo storie a partire dai dati. La parola magica del progetto è open. Con il progetto A scuola di OpenCoesione, abbiamo voluto coinvolgere le giovani generazioni, studenti e studentesse, in un viaggo di monitoraggio civico e cittadinanza attiva sulle politiche di coesione. La coesione è tutta intorno a noi. La necessità impellente di raccontare i territori parte dalla conoscenza. L’idea del monitoraggio civico è anche quello raccontare le criticità”. Ogni anno, ha spiegato Guazzo, partecipano oltre 200 scuole e fino ad oggi sono stati monitorati oltre 1500 progetti. Gli studenti decidono che progetto monitorare e l’impatto civico che ha avuto sulla comunità. Ragazzi e ragazze sono appassionati, a volte insistenti, e molto spesso accendono i riflettori su progetti in corso ma non conclusi stimolando i soggetti coinvolti a terminare i lavori avviati. “A noi emoziona vedere il lavoro dei giovani. In Calabria c’è un forte desiderio di conoscere ciò che accade sui territori e di poterlo raccontare”. Un esempio di monitaraggio civico citato da Guazzo riguarda l’eco-Ostello Locride che si trova a pochi passi dal lungomare ionico di Locri (RC), nato da un bene confiscato alla ‘ndrangheta nel 2005. Ristrutturato dal Comune di Locri grazie a fondi del PON Sicurezza stanziati nel ciclo di programmazione 2007-2013. Il progetto è stato oggetto di monitoraggio civico nell’anno scolastico 2014-2015 da parte degli studenti del liceo scientifico Zaleuco. Un altro esempio riguarda l’aeroporto “Pitagora” di Crotone, da sempre al centro di manifestazioni e proteste che hanno destato l’attenzione dell’opinione pubblica. Lo scalo è stato oggetto della ricerca di monitoraggio civico degli studenti e delle studentesse dell’IT Mario Ciliberto, il team di giovani che nell’anno 2018 portò all’attenzione di molti le vicende dell’azienda che lo gestiva, poi fallita, rivelatasi non in grado di amministrare risorse pubbliche. Dopo anni di bandi andati deserti e compagnie aeree che hanno dato forfait, a causa delle poche prenotazioni, oggi lo scalo pitagorico si mostra capace di registrare incrementi nel numero dei passeggeri. Queste storie calabresi, spiega Guazzo, insieme a tante altre, sono raccontate in “ASOC Stories”, appuntamento mensile che racconta l’impatto delle azioni di monitoraggio civico realizzate dagli studenti del progetto “A Scuola di OpenCoesione” sugli interventi finanziati in Italia dalle politiche di coesione. Un viaggio che invita il lettore ad incontrare gli studenti “oltre i banchi di scuola”, nei territori dove prendono forma storie di cambiamenti concreti, resi possibili grazie alle attività portate avanti dai giovani team del progetto.

Gianmarco Guazzo, A Scuola di OpenCoesione, tra Federico Bria, BCC Mediocrati, e Maria Fedele, assessore Comune di Taurianova Capitale del Libro 2024

Ad impreziosire la giornata il riconoscimento che il Sindaco di Belmonte Calabro, Roberto Veltri, ha attributo al Segretario generale della BCC Mediocrati, Federico Bria, per la capacità dell’istituto di operare diffusamente. Bria, tra i relatori, ha raccontato le attività del Club Giovani Soci e restituito i numeri della BCC sottolineando il rapporto con i territori e la capacità di essere nel concreto banca di comunità.

Il sindaco Roberto Veltri e il Segretario Generale BCC Mediocrati Federico Bria
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